Solitamente l’amore è qualcosa di positivo, un qualcosa che dà un beneficio alla persona, ma alcuni individui lo temono. Alcune persone appena sentono un certo coinvolgimento emotivo si allontanano, lo percepiscono come un pericolo e cercano di evitarlo. Probabilmente queste persone soffrono di philofobia.
La persona che ne è afflitta ha paura dell’amore e deve quindi starne alla larga evitando tutte le situazioni che in qualche modo lo tengono in contatto con questa sensazione. Si manifesta proprio come una fobia, con vere e proprie reazioni d’ansia, come tachicardia, sudorazione, respiro corto…
Ovviamente la philofobia non va confusa con una delusione d’amore. Sentirsi traditi o non corrisposti non è certamente un’esperienza piacevole, ma non è una fobia.
Queste persone, quando si stanno innamorando, sperimentano sensazioni molto intense. Solitamente queste sensazioni sono paura, ansia, vergogna o anche euforia in alcuni casi. La cosa che accomuna queste sensazioni è un’alta intensità, vissuta come incontrollabile e insostenibile.
È proprio questa intensità e la conseguente sensazione di non averne il controllo il nodo centrale di questa fobia. Infatti il philofobico non teme l’innamoramento in sé e per sé ma piuttosto la propria reazione. Crede che questa reazione possa fargli perdere il controllo dei propri comportamenti e delle proprie emozioni e portarlo a comportarsi in maniera istintiva.
Una possibile spiegazione della philofobia è da ricercarsi nel fatto di non aver ricevuto amore nel corso della vita ed aver sperimentato sensazioni spiacevoli per la sua mancanza. Ogni qualvolta un’altra persona provi a mettersi in relazione con lui, scatta una sorta di “autodifesa”, che lo porta a fuggire dall’amore perché è associato alla sofferenza.