Dai un nome alle emozioni, ti conviene!

Una vecchia canzone suona: “Tu chiamale se vuoi: emozioni!”. Ma di quali emozioni stiamo parlando? E’ piuttosto facile riconoscere che ci stiamo emozionando ma non è sempre facile dare un nome preciso all’emozione che stiamo provando.

Oggi sappiamo che per vivere una vita emotivamente soddisfacente è fondamentale capire quale emozione si sta manifestando, ed è utile riconoscere quale si sta presentando in noi. Le emozioni sono numerose: felicità, tristezza, rabbia, paura, ansia, disgusto, senso di colpa, vergogna, gelosia, ecc..e questo sono solo alcune.

Le emozioni sono fondamentali e rendono la nostra vita colorata. Senza emozioni la vita sarebbe sicuramente “insipida” e poco interessante.
Le emozioni ci guidano nelle nostre scelte perché conoscono meglio di noi di ciò che è importante e i nostri veri valori.

Eppure, nel momento in cui ci troviamo a riflettere su di esse, o a raccontarle, spesso ci troviamo disorientati: potremmo non sapere quando si sono attivate, le cause che le hanno innescate, e nemmeno riuscire a dar loro un nome. Trovandoci ad esprimere solo un generico senso di “benessere/malessere”.
Questo perché l’emozione, per svolgere le sue funzioni, non ha bisogno necessariamente della nostra consapevolezza. Le emozioni possono svolgere il loro ruolo che ci piaccia oppure no, a loro non serve il nostro benestare per manifestarsi. 

La verità è che spesso non siamo allenati a riconoscere le emozioni, non abbiamo un manuale di istruzioni collaudato per farlo. Abilità che sarebbe però indispensabile quando dobbiamo tollerare stati emotivi ad alta intensità.

Il punto di partenza cruciale a tale scopo è proprio quello di trovare parole per definire, “etichettare” l’emozione che si sta provando. Gli approcci cognitivisti alla psicoterapia offrono numerosi strumenti per lo sviluppo di questa capacità, a partire da una delle colonne portanti, il modello ABC, che una volta appreso diviene una risorsa agevole e preziosa di comprensione.

Nel momento in cui riusciamo ad identificare e poi a nominare un’emozione stiamo già iniziando un sentiero di regolazione e gestione emotiva.
Dare un nome all’emozione ne favorisce quindi l’accoglienza perchè la rende un qualcosa di comprensibile. Dare un nome all’emozione e come darle un significato attraverso cui leggere la complessa realtà in siamo immersi.

Quindi, “Tu chiamale se vuoi: emozioni!” …non basta! Per stare bene in una vita emotivamente coinvolgete sarebbe bene dare loro il nome che meritano: felicità, tristezza, rabbia, paura, ansia, disgusto, senso di colpa, vergogna, gelosia, … e non un diplomatico “mi sto emozionando!”

Se vuoi un pò di aiuto per iniziare iscriviti al mio corso sulla consapevolezza emotiva. Lo organizzo regolarmente a Portogruaro nel mio studio privato. Scrivimi o chiamami e ti darò tutte le informazioni utili.

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